mercoledì 30 marzo 2016

Caravaggio Experience




Non una mostra, non uno spettacolo, la video installazione dedicata a Caravaggio è una vera e propria Esperienza.



















Dal 24 marzo al 3 luglio la metà del piano superiore del Palazzo delle Esposizioni ospita un percorso interattivo, visivo, sensoriale e acustico insieme, in cui il visitatore è indotto a vedere con occhio diverso i quadri celebri che credeva di conoscere.








L’esperienza inizia un istante prima di entrare in sala, quando si viene avvolti da un profumo un po’ legnoso con note di bergamotto ed erbe aromatiche dal nome di “Maledetto” creato per l’occasione dell’Officina del Profumo di Santa Maria Novella.










Continua a ritmo di musica, l’accompagnamento sonoro è una composizione di suoni duri e drammatici, riverberazioni, silenzi e suggestioni che scandiscono la proiezione dei quadri. In ogni sala su due pareti opposte vengono proiettate non solo le opere, ma anche gli zoom sui dettagli, i disegni e le linee compositive.









L’osservazione e l’esperienza sono complete, si scoprono così particolari sconosciuti, si apprezzano le minuzie del tratto, si ci meraviglia con nuove suggestioni.


L’innovazione in ambito museale è sempre una piacevole sorpresa, ma quando tecnica, arte e capacità di divulgazione si uniscono con questi risultati l’esperienza è assolutamente imperdibile.



Alessandra Florio

domenica 20 marzo 2016

Correggio e Parmigianino: dolcezze ed eleganze del Rinascimento emiliano in mostra a Roma

Correggio: Venere, Mercurio e Cupido
Le Scuderie del Quirinale rendono omaggio al Rinascimento emiliano con la mostra “Correggio e Parmigianino, arte a Parma nel '500”.
Entrando nella prima sala delle Scuderie il visitatore sarà accolto da due immense portelle d'organo, che emergono dall'oscurità, raffiguranti il “Re David” e “Santa Cecilia”, realizzate dal Parmigianino per la Chiesa di Santa Maria della Stecca.
Correggio: Madonna con bambino
L'atmosfera di penombra domina tutte le sale in modo da dare risalto ai capolavori dei due artisti emiliani.
Del Correggio, “il pittore degli affetti”, si potrà ammirare la maestria nel rappresentare sia opere di soggetto mitologico come “Venere con Mercurio e Cupido”, sia opere di tema religioso quali il “Noli me tangere” e la “Madonna con il bambino” che stupisce per l'intimità e la dolcezza dell'intrecciarsi di mani e di sguardi tra la madre ed il figlioletto.
Parmigianino: Madonna di San Zaccaria
L'adesione allo stile manierista del Parmigianino è testimoniato dai corpi allungati e sinuosi dei personaggi sacri e profani delle sue opere; eleganti e raffinati sono i protagonisti della "Madonna di San Zaccaria" così come le donne ideali o mitologiche dipinte dall'artista parmense.
In mostra si potranno ammirare “La Schiava Turca” che in realtà non raffigura né una schiava né una turca ma piuttosto una bellezza destinata al diletto maschile che ci guarda maliziosamente, “Pallade Atena”, che sembra piuttosto una giovane donna del Rinascimento, ci stupisce per l'inconsueta espressione pensierosa mentre la celebre “Antea”, con il suo abito elegante e i suoi gioielli preziosi, volge il suo sguardo enigmatico e conturbante verso lo spettatore.
Oltre ai dipinti sono presenti anche splendidi disegni che ci offriranno la possibilità di avere una visione completa dell'opera dei due maestri emiliani.
La mostra sarà aperta fino al 26 giugno.

Parmigianino: Antea

martedì 1 marzo 2016

Campidoglio. Mito, memoria, archeologia.

Per la prima volta in assoluto il Campidoglio narra se stesso in una mostra allestita nelle sale capitoline di Palazzo Caffarelli, visitabile dal 1 Marzo al 19 Giugno 2016.
Apre, infatti, oggi al pubblico Campidoglio. Mito, memoria, archeologia, che racconta il colle più celebre di Roma, spaziando dai dipinti ai plastici, dai documenti d’archivio alle sculture e agli affreschi, fino ai reperti archeologici. La nota dominante è la rarità e preziosità dei materiali esposti, alcuni dei quali presentati in anteprima assoluta proprio in quest’occasione.
               J. M. W. Turner.
Modern Rome. Campo vaccino. 1839.


È il caso del dipinto Modern Rome. Campo vaccino di J. M. W. Turner, acquistato dal Getty Museum nel 2010 per l’astronomica cifra di 45 milioni di dollari e per la prima volta esposto a Roma. L’opera, datata 1839, apre il primo nucleo espositivo dedicato alle vedute del Campidoglio, catturando lo spettatore attraverso l’atmosfera rarefatta di un paesaggio con rovine dal sapore eterno e immobile, per poi accompagnarlo verso le numerose opere di autori precedenti e contemporanei a Turner, tra cui quelle di Giovan Battista Piranesi, Filippo Juvarra e Luigi Rossini.
E. Proferisce.
Plastico in scala 1:50 dei ritrovamenti
archeologici -scavi Colini. 1925-1926.
Sono degni di menzione anche i tre plastici del Campidoglio, due provenienti dai depositi di Palazzo Braschi e uno dalla Protomoteca capitolina, dal valore un tempo documentario e oggi squisitamente didattico. I primi due, realizzati da Antonio Muňoz tra il 1928 e il 1932, mostrano il colle prima e dopo alcuni degli interventi di isolamento realizzati tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento; il terzo, realizzato da Ermete Proferisce tra il 1926 e il 1927, riproduce in scala 1:50 i ritrovamenti archeologici seguiti agli scavi effettuati da Antonio Maria Colini nel 1925, il più significativo dei quali è una favissa contenente materiale datato all’VIII sec. a.C.
Autore non identificato.
Affreschi dello scalone.
1606-1610 ca.
Il secondo nucleo espositivo è dedicato all’antico Palazzo Caffarelli, di cui sono esposti alcuni affreschi della volta dello scalone, recuperati dai depositi di Palazzo Braschi e scrupolosamente restaurati. Sono datati ai primissimi anni del Seicento e raffigurano motivi a grottesca, paesaggi, scene di caccia e ritratti della famiglia con gli Asburgo, a cui i Caffarelli sono legati sin dal trionfale ingresso a Roma di Re Carlo V nel 1538.
G. Ioppolo
Frammento di colonna del
Tempio di Giove Capitolino.
1960 ca. China su lucido.
Il terzo e ultimo nucleo espositivo si incentra sul Tempio di Giove Capitolino con la ricostruzione di un rocco di colonna, il cui originale in marmo pentelico è situato nei Giardini di Palazzo Caffarelli, significativa testimonianza del tempio in epoca domizianea (fine I sec. d.C.), documentata anche dai disegni di Giovanni Ioppolo, datati 1960.
Chiude la mostra quella che è una vera e propria primizia per gli amanti dell’archeologia: sono presentati, infatti, per la prima volta gli eccezionali materiali rinvenuti negli scavi realizzati tra il 2008 e il 2014 presso il Giardino Tarpeo. Si tratta di un migliaio di frammenti di tegole e terrecotte architettoniche del Tempio di Giove Capitolino, datate dall'età arcaica a quella tardo-repubblicana (dal VI al III sec a.C.), che hanno permesso la ricostruzione del sistema decorativo del più prestigioso e monumentale edificio religioso capitolino dell'antica Roma.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.30. 
Tutte le informazioni sono reperibili al seguente link