lunedì 3 aprile 2017

Palazzo Braschi si rinnova


Già un piccolo gioiello all'interno del panorama museale romano, adesso un indirizzo imperdibile per chiunque voglia scoprire o approfondire pezzi di storia e ritratti di vita di questa città.

Percorriamolo insieme: che si acceda da Corso Vittorio Emanuele o da piazza Navona ci si ritrova nell'ampio cortile centrale, la nostra visita inizia visitando le 3 piccole sale museali gratuite del centro di documentazione, piccole ma preziose, mentre in precedenza ospitavano delle installazioni temporanee, adesso ospitano un allestimento sulla storia di piazza Navona nel tempo.

Il maestoso scalone d'onore a multipla altezza riccamente decorato e voltato ci porta ai piani primo, che continua ad accogliere mostre di grande interesse e pregio, e secondo, inoltre, a disposizione dei visitatori con diverse possibilità motorie, c'è un ampio ascensore che porta fino al terzo e ultimo livello.




Arriviamo alle principali novità: le sale museali sono state rinnovate e ripensate secondo il filo conduttore “l'arte ti rispecchia”, il corso della visita è organizzato in modo non più cronologico ma tematico, l'offerta della collezione permanente è stata ampliata fino ad occupare il terzo piano, finora chiuso al pubblico.

Un gioco di specchi e riflessi accoglie il visitatore, l'arte si riflette nei vetri delle finestre e dei pannelli esplicativi e il visitatore si rivede anch'esso come parte integrante del contesto, tra magnifici quadri, arazzi e sculture, osservando con maggiore attenzione la meraviglia che lo circonda e l'opera d'arte di cui fa parte.

Il percorso è un'occasione per imparare o ricordare qualcosa sui luoghi perduti o trasformati di questa città e sulle tradizioni popolari che fino al secolo scorso animavano le feste e lo scorrere dei mesi, giochi e usanze di cui ora rimane forse un vago ricordo ma che sono parte di un prezioso bagaglio storico folkloristico da conservare e tramandare.

Il racconto storico adesso arriva fino ai giorni nostri e alla costruzione di Roma come la vediamo noi, con via dei Fori e via della Conciliazione, con i muraglioni dei lungotevere e piazza Venezia come una grande rotatoria. I supporti sono diversi e validi, dai pannelli esplicativi ai monitor interattivi fonti di immagini, a dei video dell'Istituto Luce, ai reperti trovati durante i vari scavi e demolizioni fino a plastici storici o di ricostruzione.

Dopo qualche ora di puro arricchimento culturale e un ultimo suggestivo affaccio su piazza Navona e i tetti del centro fino al Cupolone, uscendo dal museo il visitatore guarderà la propria città con occhio più consapevole e, se possibile, più innamorato.




Alessandra Florio