venerdì 9 ottobre 2020

Orazio Borgianni, Palazzo Barberini celebra l'artista inquieto nella Roma di Caravaggio

La Galleria Nazionale d’arte antica, nella sede di Palazzo Barberini, dedica un’imperdibile mostra ad Orazio Borgianni l’artista che si distinse a Roma nell’epoca di Caravaggio.

Si tratta della prima mostra monografica dedicata a Borgianni e non è casuale il fatto che sia stata scelta proprio la sede di Palazzo Barberini, poichè qui sono custodite, nella collezione permanente,  due opere dell’artista, l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con San Giovannino, Santa Elisabetta e un angelo, capolavoro indiscusso del pittore. 


Sacra Famiglia 


In questo dipinto, seppur bellissimi, a catalizzare l’attenzione dello spettatore non sono,  come si potrebbe immaginare, la Madonna con il bambino, né tantomeno i santi o l’angelo, ma piuttosto il cesto con i panni nell’angolo in primo piano, così reale che sembra di poterlo toccare, il più bello della storia dell’arte.

Le opere di Borgianni stupiscono per la loro originalità, al realismo caravaggesco è affiancato uno stile più personale, ricco di influenze emiliane, venete ma soprattutto spagnole come rivelano dipinti quali Cristo tra i dottori, Il martirio di Sant’Erasmo e la Natività della Vergine, un’immagine quasi cinematografica in cui l’artista riesce a rappresentare magistralmente in un’unica scena più momenti dell’episodio sacro.

Natività della Vergine



Il Compianto sul Cristo morto poi, evoca inevitabilmente quello più celebre di Andrea Mantegna, ma il Cristo di Borgianni ci appare più dolente e più popolare, meno ieratico, più vicino al pasoliniano Ettore di Mamma Roma.

Compianto sul Cristo morto


La seconda sezione della mostra è dedicata invece alle opere di altri illustri pittori attivi nella Roma del ‘600 che furono inevitabilmente influenzati da Borgianni quali Carlo Saraceni, Giovanni Lanfranco, Simon Vouet, Giovanni Serodine, e Guido Cagnacci; di quest’ultimo si potrà ammirare la conturbante Maddalena , anche questo dipinto fa parte della collezione permanente di Palazzo Barberini.

Guido Cagnacci: Maddalena


La mostra “Borgianni, un genio inquieto nella Roma di Caravaggio” riaperta dopo il lungo lockdown potrà essere visitata fino al primo novembre.


                             Anna Carla Angileri

mercoledì 24 giugno 2020

Ille hic est Raphael

E' in corso alle Scuderie del Quirinale la mostra "Raffaello 1520-1483" che vuole omaggiare il grande artista a 500 anni dalla morte. Iniziata il 5 marzo, è stata straordinariamente prorogata fino al 30 agosto, con modalità di ingresso e visita rigide e controllate. 

Per accedere è necessaria la prenotazione online a questo sito: 

moltissime date sono andate esaurite nei primi giorni ma sono appena stati aggiunti dei nuovi orari a partire dalle 8.00 ogni giorno e fino alle 23.30 il venerdi e il sabato. 
La visita si effettua in gruppi di 8 persone guidate da uno steward che vigila sui tempi di permanenza, è permesso sostare in ogni sala espositiva per soli 5 minuti, che in alcuni casi possono essere giusti, in altri neanche lontanamente sufficienti, vista la portata della mostra in questione.

Moltissimi sono i prestiti importanti provenienti dal Louvre o dagli Uffizi, straordinaria è anche la collezione di disegni preparatori, studi e schizzi prospettici che arricchiscono la visione delle opere principali, fornendo al visitatore una sorta di ricostruzione filologica dei dipinti.

Diversi sono i fili conduttori che svolgono la trama della mostra: innanzitutto avrete notato dal titolo l'inversione della data di nascita e di morte, questo perchè l'ordine cronologico è inverso, si entra nella prima sala dove si ci trova di fronte alla ricostruzione della sua tomba al Pantheon e si esce dall'ultima dando le spalle al suo Autoritratto giovanile. 

Si tratta di una scelta che vuole sottolineare il legame fortissimo dell'artista con  l'Urbe, città dove è approdato in seguito al periodo urbinate e a quello fiorentino, venendo accolto  come un principe e sepolto come un re. Scanditi in questo ordine inverso ci sono i temi più diversi, quali le committenze dei grandi papi come Giulio II e Leone X, i progetti architettonici, le Stanze Vaticane, gli affreschi di Villa Farnesina, la ritrattistica femminile (e qui sì che 5 minuti volano, quando ci si ritrova di fronte alla Fornarina e alla Velata...), l'ispirazione dal mondo classico, i disegni per gli arazzi fiamminghi in Vaticano, gli anni giovanili e altro ancora.

C'è stato un periodo nella Roma rinascimentale in cui si sono ritrovati Bramante, Michelangelo, Raffaello e Leonardo. Una delle doti di Raffaello è stata quella di prendere e apprendere tanto dagli antichi quanto dai contemporanei e riportandoli con i propri termini in alcune opere, come ad esempio la possente fisicità dei corpi michelangioleschi e l'eleganza dei paesaggi leonardiani.

Si tratta di una mostra straordinaria, completa e istruttiva, visitarla in 80 minuti può non essere tantissimo, ma è già una grande fortuna poterlo fare.

Alessandra Florio











mercoledì 17 giugno 2020

Il tempo di Caravaggio - Capolavori della collezione di Roberto Longhi

La mostra Il tempo di Caravaggio - Capolavori della collezione di Roberto Longhi sarà ospitata dal 16 giugno al 13 settembre 2020 nelle Sale espositive di Palazzo Caffarelli dei Musei Capitolini
L’esposizione è dedicata alla raccolta dei dipinti caravaggeschi del grande storico dell’arte e collezionista Roberto Longhi, di cui ricorre nel 2020 il cinquantenario della scomparsa, che raccolse un numero notevole di opere nella sua dimora fiorentina, villa Il Tasso, oggi sede della Fondazione che gli è intitolata. Tra queste, il nucleo più rilevante e significativo è senza dubbio quello che comprende le opere del Caravaggio e dei suoi seguaci.


In mostra il famoso dipinto Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio e oltre quaranta opere che mostrano l'importanza dell'eredità di Caravaggio e della sua poesia: dalla Negazione di Pietro,  di Valentin de Boulogne, all’Allegoria della Vanità, una delle opere più significative di Angelo Caroselli, ad opere di grande rilievo di artisti che hanno assimilato la lezione del Caravaggio, come - solo per citarne alcuni - Jusepe de Ribera, Battistello Caracciolo, Matthias Stomer, Giovanni Lanfranco


Caravaggio era ancora uno dei pittori meno conosciuti dell'arte italiana, all'epoca in cui Longhi iniziò a studiarne le opere e seppe da subito riconoscere la portata rivoluzionaria della sua pittura, fino a definirlo il primo pittore dell’età moderna.  

Le modalità di accesso alla mostra e al museo sono state studiate in modo da garantire la sicurezza dei visitatori e del personale, il numero di ingressi è contingentato e controllato in ogni sala. In  particolare, nella sala che ospita il Ragazzo morto da un ramarro si accede uno alla volta, dando quindi l'occasione unica e irripetibile di trovarsi soli a tu per tu con un Caravaggio.




INFORMAZIONI UTILI
Orari                                           

Biglietteria                               
Tutti i giorni ore 9.30 - 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).

Preacquisto obbligatorio online da casa
www.museicapitolini.org; www.museiincomune.it

Biglietto “integrato” Mostra + Musei Capitolini per i non residenti a Roma:
€ 15,00 biglietto integrato intero; € 13,00 biglietto integrato ridotto.

Biglietto “integrato” Mostra + Musei Capitolini per i residenti a Roma
€ 14,00 biglietto integrato intero; € 12,00 biglietto integrato ridotto.

Ingresso gratuito per i possessori della “MIC Card” previa prenotazione obbligatoria e gratuita al numero 060608
Preacquisto MIC card online.

Per entrare al museo




Nel museo



Attesa del proprio turno a distanza di sicurezza (almeno 1 mt). Misurazione temperatura con termoscanner (non è possibile accedere con temperatura uguale o superiore a 37.5). Esibire il biglietto digitale o la stampa cartacea del print@Home senza passare dalla biglietteria

E’ obbligatorio l’uso della mascherina. Vietati gli assembramenti. Distanza di sicurezza (almeno 1 mt), ad eccezione delle famiglie. E’ disponibile il gel per mani/guanti. Ingresso ai wc contingentato. Si prega di seguire la segnaletica.






Alessandra Florio


venerdì 7 febbraio 2020

Impressionisti segreti diventa un film, al cinema dal 10 al 12 febbraio


Gli appassionati d’arte non potranno perdere il film evento “Impressionisti segreti”, nei cinema solo il 10, l’11 e il 12 febbraio.
Il docu-film ci darà la possibilità di entrare virtualmente nelle sale di Palazzo Bonaparte, aperto al pubblico solo da pochi mesi, e di immergerci nelle opere degli Impressionisti, poiché la sua apertura è stata celebrata proprio con la mostra dedicata agli “Impressionisti segreti”.
Residenza romana di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, Palazzo Bonaparte sconosciuto ai più, diventa scrigno ideale delle opere degli Impressionisti, perché anche queste segrete, provenienti da collezioni private.
Ad accompagnarci in questo viaggio nel mondo impressionista e a svelare la genesi  della mostra  saranno le curatrici, i collezionisti e gli esperti che ricorderanno la grandezza di questo movimento che, nato nella seconda metà dell’Ottocento, ha interrotto secoli di immobilismo.
Gli Impressionisti sono i primi ad uscire dall’atelier e dipingere en plein air per cogliere l’impressione, catturare l’istante.
Gli Impressionisti non sono interessati alla grande storia, ma piuttosto alla vita di tutti i giorni che ognuno interpreta con le sue peculiarità; quindi ecco che in mostra sono esposti i dipinti di Pissarro che rappresentano gioiosi e paradisiaci paesaggi di campagna accanto a quelli di Sisley che cambiano in base alle stagioni; soleggiati in primavera e innevati d’inverno.
Grande spazio, nel film è dedicato ad una pittrice meno nota,  Berthe Morisot, che dà della donna e della nudità "un’immagine pudica e rispettosa, mai volgare"; ne è esempio il suo Devant la psychè, opera simbolo della mostra in cui ciò che conta è la luce, della donna non si scorgono neanche i lineamenti del viso.



Morisot: Devant la psychè




 Proprio in mostra è esposto un ritratto di Berthe, uno dei più bei ritratti dipinti da Manet; il pittore  nasconde il volto della donna con una veletta ma ne svela lo sguardo e con esso qualcosa del rapporto che li univa.
L’ultima parte del film non poteva che essere dedicata all’ultima sezione della mostra, quella del Post Impressioniso, a dominare lo schermo è lo splendido quanto innovativo Paesaggio con capre di Cross.
Grazie a questo film, possiamo avere un rapporto ravvicinato con ogni opera e scorgerne ogni più piccolo dettaglio.
Per chi ha già visitato la mostra, questo film sarà l’occasione per approfondire alcuni interessanti aspetti dell'Impressionismo, per chi invece non l’ha ancora vista sarà il modo migliore per essere introdotti al mondo degli Impressionisti segreti.
Il biglietto del film darà diritto ad uno sconto per la visita della mostra, viceversa, chi ha già visitato la mostra, avrà uno sconto sul biglietto del film.
Il docu-film sarà nei cinema di tutta Italia dal 10 al 12 febbraio, la mostra sarà aperta a Roma fino all’8 marzo; si tratta di due eventi unici ed irripetibili per scoprire splendide opere che, tornando a far parte delle collezioni private, non saranno più accessibili al grande pubblico.

                                                                                                                     Anna Carla Angileri

domenica 26 gennaio 2020

Roma celebra Palazzo Bonaparte con gli Impressionisti segreti


Anche quest’anno Roma rende omaggio agli Impressionisti con un’imperdibile mostra  che celebra l’apertura di Palazzo Bonaparte, entrato a far parte delle più belle sedi espositive della Capitale.
Il Palazzo, che fu la residenza di Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, campeggia su Piazza Venezia con il suo storico balconcino coperto, da cui Madame Mèrei  si affacciava senza essere vista.
Visitando le splendide sale di Palazzo Bonaparte scopriremo gli Impressionisti segreti, poiché le opere esposte provengono da collezioni private, difficilmente accessibili al grande pubblico.
Si potranno ammirare bellissimi  paesaggi di Monet, Sisley e Pissarro, mentre, la sala attigua al famoso balcone, forse per evocare Maria Letizia,  è diventata un gineceo, ospitando  interessanti ritratti di donne dipinti da Renoir.
La sala più interessante, è quella dei personaggi della Parigi di fine ottocento; qui troveremo lo splendido ritratto della pittrice Berthe Morisot, dipinto da Manet.


Manet: Madame Morisot

Con quest’opera l’artista  invita noi spettatori a scorgere il bel viso della donna i cui lineamenti sono stati magistralmente coperti  da una veletta.
In questa sezione avremo modo di conoscere ed ammirare opere di due Impressionisti meno noti, Gustave Caillebotte con i suoi eleganti personaggi affacciati al balcone o ritratti in un interno borghese (Un Balcone 1880, Interno 1880) e poi proprio quelli della Morisot, la musa di Manet  che incanta i visitatori con il suo “Davanti alla Psiche”. L'opera,  simbolo della mostra, riprende in modo molto originale il tema della donna alla toletta tanto caro agli Impressionisti.


Morisot: Davanti alla psiche


L’ultima sezione è invece dedicata al Neoimpressionismo;  il movimento, nato nel 1886 intorno a Seurat, inventore del  Pointillism, riprende alcune caratteristiche tipiche dell’impressionismo.
Anche in questa sala si potranno ammirare splendide opere di artisti meno noti tra cui “Paesaggio con capre” di Henri Edmond Cross.



Cross: Paesaggio con capre


La particolarità del soggetto, lo stile innovativo  e i colori accattivanti del dipinto catalizzano gli sguardi e gli scatti dei visitatori.
La mostra, organizzata da Arthemisia, potrà essere visitata fino all’8 marzo 2020.