Museando@Roma
martedì 4 gennaio 2022
PinoVolpino: la street art e lo sguardo alla società
lunedì 24 maggio 2021
Metti un pomeriggio al MAXXI... Finalmente!
Il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo ha rivisto la propria organizzazione offrendo ben otto mostre liberamente visitabili con lo steso biglietto, audioguida inclusa. Dal martedì al venerdì la prenotazione è consigliata ma non necessaria, mentre per accedere sabato e domenica è richiesto l'acquisto del biglietto in anticipo al fine di garantire una sicura e serena fruizione degli spazi museali.
Le mostre al momento visitabili sono:
Aldo RossiL’architetto e le città
SenzamarginePassaggi nell’arte italiana a cavallo del millennio
Una Storia per il FuturoDieci anni di MAXXI
Più grande di meVoci eroiche dalla ex Jugoslavia
Alberto BoattoLo sguardo dal di fuori
Premio Italiano di Architettura e YAP Rome at MAXXI
La mostra di punta di questa primavera / estate è senza dubbio quella sul grande architetto italiano del dopoguerra Aldo Rossi. L'esposizione ripercorre tutte le principali tappe della sua carriera, dalla laurea ai numerosi concorsi di progettazione, ai riconoscimenti accademici, ai manoscritti, disegni originali, plastici architettonici, libri e quadri.
Vi segnaliamo infine la possibilità di acquistare dal sito un Legendary Ticket, ovvero un biglietto valido per un ingresso fino al 2121, che può essere una bella idea regalo o un incentivo per tornare a visitare questo museo sempre in evoluzione e in continuo mutamento.
Alessandra Florio
sabato 6 febbraio 2021
A Palazzo Barberini una mostra rende protagonista lo spettatore
Se pensiamo che solo adesso, dopo lunghi periodi di chiusura dei luoghi di cultura a causa della pandemia, i musei tornano ad aprire, almeno in quelle fortunate regioni che hanno riconquistato la zona gialla, questa è davvero “L’ora dello spettatore”!
“L’ora dello spettatore” in realtà è il titolo di una mostra esposta al Palazzo Barberini di Roma in cui noi spettatori, che spesso stiamo nell’ombra, veniamo esplicitamente chiamati in causa.
Varcata la soglia della prima sala, due grandi specchi ci accolgono e ci rendono subito protagonisti, a celebrare il protagonismo degli spettatori è però Giandomenico Tiepolo. Nel suo piccolo e prezioso dipinto gli astanti, diversi per pose e abbigliamento, si affannano tutti ad osservare il “Mondo Nuovo”.
Percorrendo le sale di Palazzo Barberini ci accorgeremo come gli artisti vissuti tra il ‘500 ed il ‘700 hanno adottato espedienti sempre nuovi ed originali per catturare lo sguardo dello spettatore e creare un dialogo tra osservante ed osservato.
Ne è un esempio la "Salomè" di Guido Reni che sembra venirci incontro ed offrirci la testa del Battista su un elegante piatto d’oro o la "Giuditta" di Jhoann Liss; mai immagine è stata più cruenta e raccapricciante, noi siamo lì, davanti a quel corpo accasciato e a quella testa decapitata, Giuditta è davanti a noi, si gira e ci guarda, siamo complici, non abbiamo via di scampo.
E se nella "Buona ventura" di Vouet il giovane credulone è intento a farsi leggere la mano ignaro di quanto stia accadendo, alle sue spalle la vecchietta con un sorriso beffardo e uno sguardo ammiccante sembra chiamarci per renderci complici del furto che sta attuando.
Vouet: La Buona Ventura |
Talvolta capita anche di essere di troppo, a rivelarlo è il "Giovane davanti al cavalletto" di Van Oost, il ragazzino si sente spiato, il suo sguardo non incrocia ancora il nostro ma ci fa già sentire come degli intrusi.
Con "Venere, Marte e Amore" il Guercino rappresenta la varietà di reazioni che i personaggi dipinti offrono al riguardante, Marte infatti appare contrariato alla vista di Venere che volge la sua amorevole attenzione al fortunato spettatore già colpito dal potente dardo di Cupido.
L’immagine più iconica della mostra è però la "Ragazza in cornice" di Rembrandt, la donna ci fissa e, mentre sembra che voglia uscire dal quadro e raggiungerci, appoggia le sue mani sulla finta cornice, ma dove finisce la finta cornice e dove inizia quella reale? E' quasi impossibile stabilirlo, si può dire che la ragazza abbia già invaso il nostro stesso spazio.
L’ultima sezione della mostra non poteva che essere dedicata al voyeurismo, in questa sala la cornice del quadro diventa il buco della serratura da cui il curioso spettatore spia, ma la sensazione di spiare lontano da occhi indiscreti sembra svanire come rivela la "Venere" di Lavinia Fontana che, incurante del gesto del focoso Marte, si gira e volge il suo sguardo attento proprio verso noi spettatori indiscreti.
Io stessa mi sono lasciata coinvolgere da questo incessante gioco di sguardi e non ho potuto fare a meno di immortalare con uno scatto uno sconosciuto visitatore intento ad ammirare il ritratto di "Giovanni Battistsa Caselli", ma non sono passata inosservata, è proprio a me che Caselli volge il suo sguardo.
Sofonisba Anguissola: Ritratto di Giovanni Battista Caselli |
La mostra sarà aperta fino al 28 febbraio 2021.
venerdì 9 ottobre 2020
Orazio Borgianni, Palazzo Barberini celebra l'artista inquieto nella Roma di Caravaggio
La Galleria Nazionale d’arte antica, nella sede di Palazzo
Barberini, dedica un’imperdibile mostra ad Orazio Borgianni l’artista che si
distinse a Roma nell’epoca di Caravaggio.
Si tratta della prima mostra monografica dedicata a Borgianni e non è casuale il fatto che sia stata scelta proprio la sede di Palazzo Barberini, poichè qui sono custodite, nella collezione permanente, due opere dell’artista, l’Autoritratto e la Sacra Famiglia con San Giovannino, Santa Elisabetta e un angelo, capolavoro indiscusso del pittore.
Sacra Famiglia |
In questo dipinto, seppur bellissimi, a catalizzare l’attenzione dello spettatore non sono, come si potrebbe immaginare, la Madonna con il bambino, né tantomeno i santi o l’angelo, ma piuttosto il cesto con i panni nell’angolo in primo piano, così reale che sembra di poterlo toccare, il più bello della storia dell’arte.
Le opere di Borgianni stupiscono per la loro originalità, al
realismo caravaggesco è affiancato uno stile più personale, ricco di influenze
emiliane, venete ma soprattutto spagnole come rivelano dipinti quali Cristo tra
i dottori, Il martirio di Sant’Erasmo e la Natività della Vergine, un’immagine
quasi cinematografica in cui l’artista riesce a rappresentare magistralmente in un’unica scena
Il Compianto sul Cristo morto poi, evoca inevitabilmente quello più celebre di Andrea Mantegna, ma il Cristo di Borgianni ci appare più dolente e più popolare, meno ieratico, più vicino al pasoliniano Ettore di Mamma Roma.
Compianto sul Cristo morto |
La seconda sezione della mostra è dedicata invece alle opere di altri illustri pittori attivi nella Roma del ‘600 che furono inevitabilmente influenzati da Borgianni quali Carlo Saraceni, Giovanni Lanfranco, Simon Vouet, Giovanni Serodine, e Guido Cagnacci; di quest’ultimo si potrà ammirare la conturbante Maddalena , anche questo dipinto fa parte della collezione permanente di Palazzo Barberini.
Guido Cagnacci: Maddalena |
Anna Carla Angileri