È in corso in
questo mese di novembre l’iniziativa “Palazzi di Roma a porte aperte”, ideata e
realizzata dall’organizzazione Turismo Culturale Italiano, che si occupa di
promuovere la conoscenza e la fruizione dei luoghi soliti e insoliti del nostro
patrimonio artistico. A quest’ultima categoria appartiene il palazzo che ho
potuto visitare in questi giorni, una vera chicca, uno di quegli edifici
davanti ai quali, o intorno ai quali, vista la mole, si passa davanti senza
prestare la giusta attenzione, sto parlando di Palazzo Orsini Taverna, in via
di Montegiordano.
Il Palazzo Orsini
Taverna nasce nel tredicesimo secolo per ospitare la potente famiglia degli
Orsini e la loro corte, e nasce già come grande “insula” o piccolo “feudo”, un’agglomerazione
di spazi e funzioni sulla strategica collina nell’ansa del Tevere. Nei secoli
eredi e acquirenti si impegnarono per mantenere e aumentare il prestigio del
luogo, da qui l’ala barocca, la biblioteca che divenne poi il nucleo iniziale
della biblioteca vaticana, le corti interne e i giardini, le cappelle, le varie
annessioni.
Un luogo ricco di
storia, che intreccia la storia di Roma, da quando nel medioevo gli Orsini si
spartivano il controllo della città con il papa e i Colonna, alla storia
rinascimentale italiana, quando Beatrice Orsini sposa Lorenzo il Magnifico e il
palazzo ospita studiosi e letterati fiorentini, fino all’epoca barocca in cui
la famiglia Gabrielli lo rinnovò con lo sfarzo tipico dell’epoca, apprezzato
qualche secolo dopo dai missi napoleonici.
Ad oggi il complesso è abitato, è sede di attività commerciali e piccole università, mantiene ancora il fascino dell’enclave urbana, dell’oasi silenziosa e un po’ esclusiva nell’affollato centro storico, non è un caso che Sorrentino abbia scelto il cortile d’ingresso per una delle scene finali de La Grande Bellezza.
Tutte le informazioni sul calendario delle visite e le prenotazioni qui.
Alessandra Florio
Nessun commento:
Posta un commento