L’Auditorium Parco
della Musica celebra l’amicizia “ai sali d’argento”
che unì i fotografi Gianni Gardin Berengo ed Elliott
Erwitt.
Berengo: Toscana, 1965 |
La
mostra intende mettere a confronto l'opera dei due grandi artisti
che, attraverso gli obiettivi, immortalarono il loro tempo; i loro scatti
rappresentano momenti di vita quotidiana nelle strade, incontri
casuali, gesti spontanei, paesaggi urbani o di campagna, uomini
illustri e anonimi passanti.
Tra
gli scatti più celebri di Berengo
lo spettatore potrà ammirare in mostra gli splendidi paesaggi delle
colline toscane, con i loro ordinati sentieri, dove il silenzio della
natura è “disturbato” solo dalla presenza di una coppia
che passeggia, le immagini “rubate” al lido di Venezia che ritraggono un gruppo spensierato di amici e poi ancora Gran Bretagna, 1977, opera che Berengo definisce il suo logo; tale fotografia rappresenta, sullo sfondo di un paesaggio marino, una coppia che si protegge dal freddo invernale all’interno di una vettura, nel ’93 il fotografo, citando se stesso, ancora una volta sullo sfondo di un paesaggio marino, immortala due giovani, all’interno di una cabriolet.
Berengo: Gran Bretagna, 1977 |
Berengo: Normandia, 1993 |
L'artista sembra invece citare Vermeer in L’Aquila, 1990 dove, sullo sfondo della stanza di un convento, si trova uno specchio che riflette il pavimento a scacchi.
Lo spettatore si scopre voyeur guardando la foto che ritrae due amanti che
si baciano sotto il portico di Piazza San Marco a Venezia.
Berengo: Venezia, 1959 |
Erwitt: New York, 1955 |
Infine
Berengo pone la sua attenzione verso il mondo degli zingari con le intense immagini realizzati nel Campo nomadi di Firenze.
Tra
gli scatti più rappresentativi di Erwitt, invece, si possono ammirare quelli dedicati a New York,
ai suoi grattaceli e
al Metropolitan o i
ritratti dei personaggi illustri del suo tempo tra cui quelli di Che
Guevara, Grace Kelly
e Jacqueline Kennedy al
funerale del marito; straziante è poi l'immagine di Julia, la madre
del collega Robert Capa,
che abbraccia la tomba del figlio.
Lo
spettatore si sentirà quasi un intruso trovandosi di fronte ad
immagini caratterizzate da atmosfere più intime come quella che ritrae il
suo primo figlio, la sua prima moglie e il suo primo gatto o quella
in cui immortala, quasi di nascosto, due amici che ballano nella
cucina della loro casa di Valencia.Erwitt: Valencia, 1952 |
Erwitt: New York, 1953 |
Atmosfere
buffe e ilari si trovano invece in Bkersfield 1983,
foto scattata in una colonia nudista dove, durante una gara per eleggere Mister California, uno dei partecipanti cerca di influenzare la giuria
composta da due simpatiche vecchiette divertite e imbarazzate. A
suscitare il sorriso dello spettatore è anche Parigi,
1989; si tratta di uno scatto
pubblicitario che rappresenta un cagnolino, al guinzaglio, che salta;
come spiega il fotografo “La
cosa buffa era che quando abbaiavo, il cane saltava”.
Erwitt: Parigi, 1989 |
Questa
mostra ha messo a confronto due grandi maestri del bianco e nero, due
amici che hanno lavorato insieme su alcuni progetti, facendo
dialogare l’una con l’altra le loro immagini realizzate dagli
anni '50 ad oggi; si tratta di scatti celebri, altri poco noti e
altri ancora appena realizzati e mai esposte al pubblico, che rivelano
come i due artisti, ciascuno con un proprio personalissimo stile,
abbiano mostrato il loro comune interesse per la rappresentazione
della vita e delle vicende umane.
Anna Carla Angileri
La mostra è visitabile dal 18 novembre al 1 febbraio 2015 presso l'AuditoriumExpo.
Biglietti: 10.00€
Riduzioni: over 65, under 26: €7 euro
Convenzioni 8 €.
La mostra è visitabile dal 18 novembre al 1 febbraio 2015 presso l'AuditoriumExpo.
Biglietti: 10.00€
Riduzioni: over 65, under 26: €7 euro
Convenzioni 8 €.
Orari:
dal Lunedì al Giovedì ore 12:30 - 20:30; Venerdì e Sabato ore 12:30 – 22; Domenica ore 12:30 – 20:30.
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