Sabato 23 Aprile, a Capena, è stato inaugurato il rinnovato Antiquarium dell'area archeologica di Lucus
Feroniae.
Il riallestimento della struttura rientra in un più ampio programma di valorizzazione del territorio di Capena e Fiano Romano, attuato attraverso il collegamento tra due siti archeologici di estremo interesse. Infatti, grazie a un ponte pedonale, che scavalca la Via Tiberina, i visitatori hanno la possibilità di fruire, in un unico percorso, di due aree archeologiche: quella del Lucus Feroniae (comprendente il santuario dedicato a Feronia e la colonia romana Iulia Felix Lucoferonensis) e quella della Villa dei Volusii.
Lucus Feroniae |
Villa dei Volusii |
In origine parte di un’unica realtà territoriale, i due siti
sono conosciuti e indagati da tempo e, in questa occasione, sono stati illustrati
con perizia dai Soprintendenti del Lazio e dell’Etruria Meridionale, che ne
hanno descritto strutture e fasi storiche.
Ma il vero protagonista si rivela
l’Antiquarium, che, nella sua nuova veste, presenta i suoi preziosi materiali,
puntando sulla multimedialità e sull’allestimento innovativo delle vetrine.
E così da una postazione multimediale ci accoglie un fedele, che
racconta il sacco di Annibale al santuario della dea Feronia del 211 a.C.; e in seguito un
magistrato, mentre emana un decreto anti-corruzione nel foro della colonia
romana.
Riguardo l’allestimento, colpisce la soluzione
trovata per musealizzare le epigrafi. Per quanto riguarda i reperti, invece, in alcune vetrine sono valorizzati da sfondi che li ricontestualizzano; in altre sembrano uscire da un foglio di pergamena appena srotolato, come a voler raccontare essi stessi la loro storia.
Nel ricco apparato espositivo, infine, è doveroso menzionare un monumento funerario con rilievo gladiatorio e la ricostruzione del Sacello degli Augustales.
Monumento funerario, I sec. a.C. |
Sacello degli Augustales, I-II d.C. |
L’inaugurazione del complesso è
solo il primo passo di questo progetto, che ha visto coinvolti numerosi attori:
la Società Arcus -finanziatrice del progetto-, la Soprintendenza del Lazio e
dell’Etruria Meridionale – sotto cui ricade Lucus Feroniae -, la Società
Autostrade – che ha curato la Villa dei Volusii -, i Comuni di Capena e Fiano
Romano – sotto cui ricadono rispettivamente l’area archeologica di Lucus
Feroniae e la Villa dei Volusii-, le associazioni territoriali e le aziende
locali.
Partendo dalla ritrovata unità
delle aree archeologiche, il fine ultimo è quello di comunicare il sistema territoriale
della media Valle del Tevere e promuoverlo attraverso valide strategie di sviluppo
turistico-territoriale.
L'ingresso è gratuito.
Tutte le altre informazioni sono reperibili ai seguenti link:
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