Palazzo Barberini dedica una mostra al più fantasioso artista del '500, capace di affascinare grandi e bambini, Giuseppe Arcimboldo.
L'esposizione, aperta dal 20 ottobre, è stata curata di Sylvia Ferino-Pagden, una delle maggiori studiose di Arcimboldo.
Primavera |
Acqua |
La mostra si apre con le vetrate istoriate del duomo di Milano i cui disegni furono realizzati proprio da Arcimboldo.
Ad incantare lo spettatore però saranno le allegorie delle Stagioni; quelli che da lontano potrebbero sembrare tipici ritratti rinascimentali, colti di profilo, sono invece Teste Composte, in modo sublime, da intrecci di fiori e frutti.
Tra gli elementi spicca l'Acqua, rappresentata da una donna il cui volto è composto da una serie infinita di pesci, granchi, tartarughe, polipi e qualsiasi altro genere di animale marino; a nobilitare il suo profilo sono la collana e gli orecchini di perle.
Ma Arcimboldo non smette di stupirci ed ecco che restiamo a bocca aperta di fronte alle Teste Reversbili; un semplice piatto di verdure, guardato al rovescio, diventa il volto bizzarro di un Ortolano.
Ortolano |
Neanche il ritratto del Bibliotecario sfugge alla rivisitazione arcimboldesca: il suo viso, i suoi capelli così come le sue braccia non potevano che essere rappresentati da un'originlissima composizione di libri, foglietti per appunti, invece, sono le sue dita.
Bibliotecario |
Apprezzato dalle corti asburgiche di Vienna e Praga, Arcimboldo guadagnò persino il titolo nobiliare, rarissimo per gli artisti, di “Conte Palatino”.
La sua opera venne dimenticata per secoli ma, riscoperto negli anni Trenta del Novecento, il pittore venne considerato il più importante antesignano del Dadaismo e del Surrealismo.
Non solo opere degli allievi, la mostra si chiude con una scultura dello stilista Roberto Capucci che, con la Testa Composta da bottoni e altri materiali del suo atelier, rende omaggio ad Arcimboldo.
L'esposizione sarà aperta fino all'11 febbraio 2018.
Roberto Capucci: Testa Composta |
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