Autoritratto con abito di velluto (1926) |
Il 20 Marzo, alle Scuderie del
Quirinale, si inaugura la mostra su Frida Kahlo (1907–1954), pittrice messicana
esponente del movimento d’avanguardia del Surrealismo.
Ho avuto la possibilità di ammirare
le opere esposte, circa 130 tra pitture e disegni, che ben si comprendono alla
luce della travagliata biografia dell’autrice: l’incidente stradale che l’ha
segnata a vita, il matrimonio e la separazione dal marito, l’artista Diego
Rivera, la maternità mai realizzata, le innumerevoli storie extra-coniugali e
il culto per il Messico a lei contemporaneo, cioè quello della Rivoluzione
degli inizi del XX secolo.
Circa la metà delle opere sono autoritratti.
Mi ha profondamente colpita il modo in cui Frida, in alcune opere, nasconde la
sua fragilità psico-fisica, rappresentandosi dietro la maschera di donna forte
e decisa dal volto impassibile e sguardo fermo, come in Autoritratto con abito di velluto (1926), utilizzando la bellezza
nella sua funzione di superficie e di difesa.
Questa bellezza, inoltre, è
raccontata sia attraverso una natura feconda e lussureggiante che circonda e
talvolta si fonde con la protagonista, come nel celebre Autoritratto con collana di spine e colibrì (1940), sia attraverso
gli stessi abiti come in Ritratto di signora
in bianco (1929).
Autoritratto con collana di spine e colibrì (1940) |
Ritratto di signora in bianco (1929). |
Ho notato come vi siano opere in
cui la pittrice fa sì che proprio gli abiti divengano simbolo di uno status
sociale, quello della "Tehuana", come è evidente tra molti
quadri nel famoso Autoritratto come
Tehuana (1943).
Autoritratto come Tehuana (1943) |
Ospedale Henry Ford (1932) |
Il tema più scandagliato e quello che mi ha
maggiormente coinvolta, però, è quello dell’Amore, declinato in molteplici
sfumature. Qui emerge in toto quanto le vicende di Frida abbiano segnato il suo
mondo interiore, la sua psiche. Ecco allora il bozzetto preparatorio per il più
celebre dipinto Ospedale Henry Ford (1932),
in cui l’Amore è visto come sofferenza e morte; mentre altrove esso appare in
un tripudio di colori come Amore generatore di vita, così come raccontato nel
meraviglioso dipinto Mosè o Nucleo Solare
(1945). Ed infine il mio sguardo si ferma ad
ammirare il dipinto L'abbraccio amorevole
dell'universo, la terra, Diego, io e il signor Xolotl (1949), dove l’Amore
è ora rappresentato come sentimento universale in una visione quasi
trascendente.
Mosè o Nucleo Solare (1945) |
L'abbraccio amorevole dell'universo, la terra, Diego, io e il signor Xolotl (1949) |
Non è possibile esaurire in poche
righe un’artista così carismatica, tanto meno la sua arte. Posso solo dire che
ciò che traspare dalla mostra è che Frida Kahlo seppe esprimere, con intensa
passione, temi assoluti e fondamentali rispetto alla sensibilità dell’uomo
moderno: il contrasto tra individuo e società, l’identità nazionale e il
rapporto con le proprie radici, l’amore e la sofferenza.
L’accesso alla mostra è dal 20
Marzo al 31 Agosto 2014, presso le Scuderie del Quirinale.
Biglietti
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50
Orari:
dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 23.00 venerdì e sabato dalle 10.00 alle 24.00.
L'ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
L'ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura
Per ulteriori informazionisi può
consultare il sito ufficiale
Paola Cusumano
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