Ieri pomeriggio, lontano dal caos
della città ho visitato a Palazzo
Barberini la mostra Da Guercino a Caravaggio. L’esposizione ci permette di immergerci nell’Italia
del ‘600, quando la scena pittorica era dominata da Caravaggio e dai grandi della scuola emiliana quali Guercino, Guido Reni, Domenichino
e i Caracci.
Composta da 45 capolavori
assoluti, alcuni dei quali appartenuti a
Sir Denis Mahon, la mostra nasce
proprio dal desiderio del collezionista inglese che, scomparso nel 2011,
l’avrebbe voluta realizzare per il suo centesimo compleanno.
Guercino: Cupido, Venere e Marte |
L’esposizione si apre con un intenso ritratto del Guercino che sembra volerci invitare a guardare le sue opere, ecco così che ci troviamo di fronte al Cupido Venere e Marte; la grande tela mostra Cupido che, sotto lo sguardo di Marte, invitato dalla madre, lancia le sue frecce verso il riguardante, probabilmente quelle frecce erano indirizzate al duca D’Este, committente della tavola.
Guercino: Madonna del passero |
Tra le altre opere del
Guercino possiamo ammirare il celebre Et
in arcadia ego e la Madonna del passero in cui Maria e il bambino,
non più idealizzati ma belli come una mamma e un bambino qualunque guardano il
passerotto trattenuto da un filo di seta. Tale idea di rappresentare episodi
sacri senza artifici ma piuttosto come scene di vita quotidiana sta alla base
del Miracolo di San Carlo Borrromeo;
l’episodio del santo che guarisce un bambino nato cieco era poco rappresentato
in pittura ma probabilmente era caro al
Guercino affetto da un forte strabismo
dalla nascita.
Tra le opere del Domenichino degna di nota è L’assunzione di Maria Maddalena dell’Ermitage in cui la santa, con uno
splendido manto in broccato, ascende al cielo circondata da putti e cherubini;
tale soggetto è tratto dalla leggenda aurea di Jacopo da Varagine secondo cui
gli angeli la sollevarono fino a sette volte in cielo dove la donna sentì un
canto celestiale. In mostra numerose sono le opere di Annibale Carracci, tra cui un bellissimo autoritratto con pennelli
e tavolozza in mano.
Infine lo spettatore potrà
ammirare le opere dei protagonisti del classicismo e del naturalismo del ‘600,
rispettivamente Guido Reni e Caravaggio.
Guido Reni: Salomè con la testa di battista |
Di Reni, tra le altre è esposta in mostra
Caravaggio: Giuditta e Oloferne |
Caravaggio: San Francesco penitente |
Tra le altre opere di Caravaggio
si potranno ammirare il celebre Bacchino
malato in prestito dalla Galleria Borghese, il San Francesco penitente che con le mani intrecciate in segno di
preghiera e la fronte aggrottata emerge dallo sfondo scuro meditando sul
crocifisso e il Suonatore di liuto
dell’Ermitage in cui l’efebico cantore ci guarda, e mentre lo ascoltiamo sembra
offrirci un canto d’amore.
Caravaggio: Suonatore di liuto |
La mostra si chiude con le opere
di Poussin, il celebre artista
francese che lavorò a Roma; tra le sue opere lo spettatore potrà ammirare Venere, fauno e putto.
Anna Carla Angileri
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