Casal de' Pazzi anni '80 scavo |
Nel
1981 il ritrovamento di una zanna d’elefante durante i lavori di urbanizzazione
della zona di Rebibbia segnò la nascita del Museo di Casal de’ Pazzi,
inaugurato a Roma dal Sindaco Ignazio Marino da pochi giorni. Si tratta del
ventiquattresimo museo gratuito ed il secondo museo scientifico di Roma.
L’indagine
archeologica intrapresa su un’area di circa 1200 mq, all'indomani del sopra
citato ritrovamento, portò alla luce un antico alveo fluviale, 200 fossili
animali (elefante, uro, ippopotamo e rinoceronte), un frammento di cranio umano,
ed oltre 1500 manufatti in selce. L’importante sito rappresenta l’ultima
testimonianza di depositi pleistocenici della bassa valle dell'Aniene (circa 200.000
anni fa).
Sala espositiva |
Veduta interna |
Nel
corso degli anni al lavoro degli archeologi si sono affiancanti numerosi
progetti (La scuola adotta un monumento),
cooperative sociali, i detenuti dell’Istituto di Pena di Rebibbia, l’Istituto
per le tecnologie applicate ai Beni Culturali e gli studenti di Archeologia
dell’Università La Sapienza di Roma. L’unione di intenti ha contribuito alla realizzazione
di ricostruzioni 3D interattive che permettono al visitatore di assistere all'inondazione
dell’antico letto del fiume Aniene ed esplorare l’ambiente paleolitico tra grandi elefanti.
Proiezione durante la visita |
Una
passerella consente di scrutare l’alveo fluviale dall’alto ed osservare, grazie
a suggestive proiezioni, massi, zanne lunghe fino a 4 metri e numerosi resti
fossili. La narrazione della voce fuori campo di un uomo vissuto 200.000 anni
fa aiuta i fruitori ad immaginare l’antico paesaggio.
Il
piccolo museo è corredato esternamente di pannelli esplicativi che sintetizzano l’evoluzione del
paesaggio a partire da 3 milioni di anni fa ed un giardino pleistocenico che
richiama un percorso fluviale; nella sala espositiva interna è possibile
ammirare reperti e confrontarsi con il mondo interattivo grazie a touch screen
e filmati.
Ricostruzione Casal de' Pazzi |
Il
museo contribuisce a sottolineare come anche nelle aree periferiche di Roma ci
sia una importante ricchezza, a volte nascosta tra i palazzi, che aspetta solo
di essere scoperta e valorizzata.
Maggiori
info su http://bit.ly/1B9o43O
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