“L'altra sera ho
avuto una visione di un mondo senza di te. La mafia racimolava qualche
spicciolo e la polizia tentava di bloccarla senza successo”. Un insolito dialogo
tra Joker e Batman accoglie il visitatore di “McMafia”,
la mostra, a cura del Fumetto Cosenza presso il Museo di Roma in Trastevere,
che racconta la dura piaga di mafia, camorra e 'ndrangheta in chiave
fumettistica. Tre sezioni, dal fumetto tradizionale alle tavole contemporanee,
strizzando l'occhio anche alla satira.
Un argomento
duro che ha da sempre affascinato ed ispirato la produzione di opere culturali,
il cinema la musica.
McMafia, là dove
sogni e speranze di infrangono contro la crudeltà umana: immagini crude, sfacciate,
che parlano di sofferenza, indecisione, attesa, quell'attesa che porta a
compiere atti inauditi di infinita crudeltà. Storie uniche di resistenza e
passione, di lotta tra clan e conflitti a fuoco; sangue, omicidi ed ancora
sangue, morti ingiuste che nemmeno una medaglia al valore può ripagare.
“Un Fatto Umano”
narrato da individui con sembianze zoomorfe, ad esternare comportamenti e sentimenti
propri dei personaggi; uomini sicuri che camminano spediti con i loro volti tramutati
in pistola, sempre pronti a sferrare il prossimo colpo. Senza pietà si
accaniscono sugli ultimi superstiti dell'agguato, non importa se sono parenti o
giovani; utilizzano armi di fortuna
quando quelle convenzionali si “incantano”: sangue per l'affermazione di
sciocche identità.
Carriere
criminali che si svolgono tra strade, case, teatri intrecciandosi con killer
russi, Dylan Dog, Al Capone, Diabolik. Una geografia mafiosa che attraversa il
paese da nord a sud, nutrendosi di povertà, schiavitù. Ecco quindi nascere una
mostra che diviene prezioso contributo alla lettura della realtà tramite
racconti originali ma diretti, cimeli di famiglia, unico ricordo di cari
assassinati senza pietà.
Tavole che
scherzano sull'esistenza della mafia, di come si sia impadronita della Capitale
riuscendo a sfiorare gli alti vertici, che raccontano di esattori ed inchini, si
arrendevolezza e paura dell'uomo, di omertà da tutelare come privacy mafiosa, irriverenti
cronache dello scorrere dei giorni.
La mafia c'è, ma
si nasconde tra le beffe delle ombre, nei luoghi inaspettati della
quotidianità: devi solo saper guardare. Il male abita tra di noi, prendiamone
atto; ma un futuro migliore può esistere.
Ilenia Maria
Melis
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