Storie di ordinaria quotidianità, racconti multipli che
si muovono oltre i confini conosciuti fondendosi con le immagini: questo il
filo conduttore della mostra proposta dal centro di ricerca di Benetton Group Fabrica che sino al 24 gennaio 2016 sarà
ospitata all’interno degli spazi del Museo di Roma in Trastevere. Quattro
sezioni per quattro progetti nati dal lavoro appassionato di giovani autori, differenti
per formazione e provenienza.
®NAZANIN TABATABAEI_Fabrica
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Iranian Living
Room. From private to public. L’Iran, un paese nascosto
costantemente sotto il pesante celo del chador, che cela e rende vittima
dell'oblio la storia millenaria della cultura persiana. Restano solo false
idee, realtà travisate; ed è per questo che un gruppo di giovani vogliono
presentare, in questa esposizione, un angolo sconosciuto alla massa che vada
oltre i comuni stereotipi occidentali nati da percezioni e prospettive errate.
I giovani iraniani non si sentono diversi dagli
occidentali, anche se per loro si può parlare di libertà solo all'interno delle
mura di casa, dietro una porta che riesce a nascondere gli stili di vita che si
allontanano dalle prescrizioni religiose. Luoghi di confine tra pubblico e
privato in cui non è necessario apparire per conformarsi agli altri, ma ci si
può leggere nel profondo. Contrasti di donne affascinanti con i loro occhi
magnetici che mostrano le due realtà con cui convivono: quell'abbigliamento
consono alle leggi coraniche che talvolta può essere abbandonato nei luoghi
domestici e durante i viaggi, anelato soffio di libertà. Divari interpretativi
della quotidianità, della cultura, della ritualità frutto dell'aggregazione di
popoli provenienti da differenti parti del mondo.
®Ali Tajik-20 copia_Fabrica
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Scelte solitarie di giovani,
alla continua ricerca dell'indipendenza, ritratti nella quotidianità delle loro
dimore. Quotidianità interrotte dalla malattia in assenza apparente di trepidazione
riguardo al futuro. Solitudini che si tenta di colmare con la compagnia di un
animale anche andando contro le leggi, costringendosi ad una prigionia in casa.
Clandestinità domestiche frutto di uno smodato desiderio di libertà.
ABC_DSCF1902_®Calogero Cammalleri_Fabrica
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Lipadusa. From sea to land. Racconti dall'isola di Lampeduna,
luogo in cui si sbriciolano sogni, speranze, in cui la solitudine si infrange
contro gli scogli nel vorticoso ondeggiare del mare. Ma Lampedusa è anche un
simbolo, il simbolo dell'accoglienza di una popolazione che non si è mai tirata
indietro di fronte alle necessità dei migranti. Quotidianità narrate dalle immagini,
tra abitudini e tradizioni, nelle reti e nelle navi dei pescatori, nei fari
accesi nella notte che illuminano la via richiamando a sé i pescatori come
sirene in mare. Crudeltà mista a quotidianità.
IMG_7956_®Sofia Valiente_Fabrica
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Miracle Village.
From judgement to absolution. Cittadina di dieci strade e 200 abitanti
di cui quasi la metà sono iscritti nel registro dei sex offender, uomini al termine della pena a cui è stata data la
possibilità di rimpadronirsi della vita. Tra casi più o meno gravi si cerca la
quotidianità comune strappata a causa dei loro crimini. Dimensioni di comunità
frutto di paradossi; un marchio che si porteranno dietro a vita, a volte a
causa di piccoli errori, incomprensioni, che potevano essere evitate. Paradossi
che li uniscono a chi ha commesso violenze sessuali, non volenti lebbrosi dei
tempi moderni.
Langhe_®Martina Cirese_Fabrica |
Night(e)scapes. From sea to land.
Progetto multimediale che unisce fotografia, musica, design; tre ricercatori
hanno visitato le bellezze del nostro paese cercando di coglierne i suoni
esplosi, sussurrati, disordinati delle esplorazioni notturne. Luci soffuse,
giochi di riverberi ed ombre, volte stellate, riflessi, i suoni magici della
notte, del silenzio, di una vita sotterranea che continua animandosi
nell'oscurità: il dolce rumore della notte.
Ilenia Maria Melis
La Fabrica del presente
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1B
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