lunedì 23 marzo 2015

Palazzo Massimo alle Colonne: un'opportunità da cogliere una volta l'anno.


Palazzo Massimo alle Colonne è uno spaccato del Cinquecento giunto sino a noi grazie all’impegno dei discendenti della Famiglia Massimo, il cui fondatore sarebbe Quinto Fabio Massimo il Temporeggiatore, tra i fondamentali protagonisti della seconda guerra punica del III sec. a.C.
L’unica possibilità di visitare questa preziosa dimora privata è il 16 Marzo di ogni anno, quando tutta la comunità è invitata a partecipare alla santa messa che si celebra nella cappella privata della Famiglia, la Cappella di San Filippo Neri, in occasione della ricorrenza del miracolo avvenuto nel 1583 quando il Santo riportò in vita il quattordicenne Paolo Massimo.
Di buon mattino sono già al 141 di Corso Vittorio Emanuele II. Mi trovo davanti alla maestosa facciata del Peruzzi, che con quel suo particolare aspetto curvilineo tradisce l’esistenza in quel luogo dell’Odeon di Domiziano, risalente al I sec. d.C. Il ricco portone d’ingresso mi conduce in un piccolo atrio colonnato su due lati, dove tra le arcate riposano enormi capitelli, mentre sulle altre due pareti sono affissi bassorilievi e si trova anche un piccolo ninfeo. Delle scale sulla destra mi indicano la direzione da seguire per raggiungere la cappella: nel percorrerle mi soffermo ad osservare con compiacimento iscrizioni pagane e cristiane di carattere funerario o meno, cippi, bassorilievi ed altri reperti “collezionati” nel corso dei secoli.
Terminate le scale raggiungo il piano nobile del Palazzo e quello che ho davanti mi lascia senza parole. Una loggia affaccia sul sottostante atrio: ha un soffitto ligneo a cassettoni affrescato cosi come sono affrescate le pareti esterne, testimonianza -questa - davvero rara e preziosa a Roma. Mi appresto ad entrare nel Palazzo. Prima di raggiungere la Cappella attraverso varie stanze con magnifici soffitti lignei, affreschi parietali di artisti del calibro di Daniele da Volterra, Perin del Vaga e Giulio Romano, pavimenti in cotto, mobilia e dipinti pregiati, impossibili da documentare con foto o video e ben difficili da descrivere a parole, perché non sono semplici ambienti ma vere e proprie emozioni!
Eccomi alla Cappella che custodisce gli occhiali ed il rosario di San Filippo Neri e mostra un dipinto ottocentesco raffigurante il Miracolo di Paolo Massimo. Partecipo alla funzione in questo scrigno di storia familiare che si fa storia culturale nazionale e lasciato questo straordinario luogo ho un’ultima sorpresa: nella retrostante Piazza Massimi vedo convivere secoli e secoli di testimonianze nella facciata dell’originario Palazzo affrescata dalla scuola di Daniele da Volterra e in una colonna romana in marmo cipollino, unica testimone dell’Odeon di cui parlavo sopra.


Palazzo Massimo alle Colonne è una meravigliosa scoperta; un palazzo che apre una volta l'anno e che non fa per questo polemica, ma si dimostra anzi un'incredibile opportunità offerta dall'illustre Famiglia Massimo a tutti i visitatori.
Tutte le informazioni per visitare il Palazzo sono disponibili qui


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