mercoledì 21 gennaio 2015

Le Domus Romane di Palazzo Valentini: un’esperienza da vivere.

Palazzo Valentini
Uno dei luoghi romani offerto ai visitatori in modo tecnologicamente avanzato, decisamente coinvolgente e fortemente emozionante è, a mio parere, il complesso delle Domus Romane situato sotto Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma.
Per la terza volta in pochi anni, qualche giorno fa sono andata a rivivere la magia di quella straordinaria visita, gestita dall’Associazione Civita, che mostra ritrovamenti archeologici di enorme portata: due ricchissime domus, una strada basolata, gigantesche colonne di pertinenza della Basilica Ulpia di Traiano, i cosiddetti “butti” di età medievale, le fondazioni del palazzo cinquecentesco – poi Palazzo Valentini -  piantate sulle rovine romane, ed infine il bunker della seconda guerra mondiale, che ora ospita vetrine con una selezione di reperti provenienti dal sito archeologico.
I reperti sotto le lastre di vetro
e un esempio di ricostruzione grafica
Tutto il percorso della visita è pavimentato con lastre di vetro, cosicché mi ritrovo letteralmente a camminare su oltre diciassette secoli di storia.
Ma quale storia? Tra le molte, vi è quella di una ricchissima famiglia – probabilmente di rango senatorio – che, nel IV secolo, costruisce la sua Domus con tanto di terme private nelle vicinanze della Basilica Ulpia di Traiano, praticamente nel cuore di Roma.
Ad accompagnarmi nelle diverse stanze è la voce di Piero Angela, che descrive e ricostruisce ciò che mi trovo di fronte, mostrandomelo di volta in volta sia com’è sia come doveva essere. Ecco allora che una lastra di marmo, un pavimento parzialmente mosaicato, una piscina termale, una parete con scarso rivestimento di marmi vengono evidenziati nei loro contorni con un effetto grafico nel momento stesso in cui la voce li descrive, con lo scopo di far focalizzare meglio al visitatore l’attenzione sul singolo dettaglio.
Pavimento mosaicato
Ed ecco successivamente comparire una ricostruzione grafica di ogni elemento nella sua interezza: dalla lastra di marmo prende così vita una soglia, il pavimento mosaicato si ricompone nei tratti mancanti per mostrarsi nella sua intera bellezza, la parete muraria si riveste completamente di marmi, lo stesso accade  agli interni della piscina.
Il coinvolgimento emotivo è assicurato dalla ricostruzione virtuale degli ambienti e soprattutto dalla riproposizione sonora dell’acqua che scorre nelle tubature o fuoriesce dal nasone di una fontanella, o delle risate degli abitanti della domus nella piscina, o ancora del crepitio del fuoco e della scossa di terremoto che distruggono la Domus intorno al VI secolo.
Ad un certo punto mi sono sentita non più mera spettatrice, ma davvero inclusa e quasi protagonista degli eventi della Domus romana.
L’esperienza è proseguita con la visione della ricostruzione di altri preziosi reperti custoditi in quel millenario sottosuolo e con l’ascolto del racconto delle loro meravigliose storie, per poi concludersi con un filmato esplicativo sulla Colonna Traiana e con la straordinaria possibilità di recarsi a pochi passi da quest’ultima, così alta e imponente sotto il cielo dipinto di rosa di una Roma che volgeva la sua e la mia giornata al tramonto.

Consiglio vivamente di visitare le Domus e di godere della straordinaria modalità di valorizzazione di questo sito archeologico.
Tutte le info qui

4 commenti:

  1. bellissima descrizione! ancora non l'ho visitato ma andrò nei prossimi giorni, ora sono troppo curiosa

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    1. Grazie dell'apprezzamento. Non rimmarrai deluso/a te lo assicuro.

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    2. Ci sono stata! bellissima la visita interattiva! la visita di un'ora e mezza passa in un attimo!

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    3. Sono felice che ti sia piaciuta. Scrivi bene: un'ora e mezza - che è un attimo - per visitare quasi l'eternità :)

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