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Palazzo Valentini |
Uno dei luoghi romani offerto ai
visitatori in modo tecnologicamente avanzato, decisamente coinvolgente e
fortemente emozionante è, a mio parere, il complesso delle Domus Romane situato
sotto Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma.
Per la terza volta in pochi anni, qualche giorno fa sono andata a rivivere la magia di quella straordinaria visita,
gestita dall’Associazione Civita, che mostra ritrovamenti archeologici di
enorme portata: due ricchissime domus, una strada basolata, gigantesche colonne
di pertinenza della Basilica Ulpia di Traiano, i cosiddetti “butti” di età
medievale, le fondazioni del palazzo cinquecentesco – poi Palazzo Valentini
- piantate sulle rovine romane, ed
infine il bunker della seconda guerra mondiale, che ora ospita vetrine con una
selezione di reperti provenienti dal sito archeologico.
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I reperti sotto le lastre di vetro e un esempio di ricostruzione grafica |
Tutto il percorso della visita è
pavimentato con lastre di vetro, cosicché mi ritrovo letteralmente a camminare
su oltre diciassette secoli di storia.
Ma quale storia? Tra le molte, vi
è quella di una ricchissima famiglia – probabilmente di rango senatorio – che,
nel IV secolo, costruisce la sua Domus con tanto di terme private nelle
vicinanze della Basilica Ulpia di Traiano, praticamente nel cuore di Roma.
Ad accompagnarmi nelle diverse
stanze è la voce di Piero Angela, che descrive e ricostruisce ciò che mi trovo
di fronte, mostrandomelo di volta in volta sia com’è sia come doveva essere.
Ecco allora che una lastra di marmo, un pavimento parzialmente mosaicato, una
piscina termale, una parete con scarso rivestimento di marmi vengono
evidenziati nei loro contorni con un effetto grafico nel momento stesso in cui
la voce li descrive, con lo scopo di far focalizzare meglio al visitatore
l’attenzione sul singolo dettaglio.
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Pavimento mosaicato |
Ed ecco successivamente comparire
una ricostruzione grafica di ogni elemento nella sua interezza: dalla lastra di
marmo prende così vita una soglia, il pavimento mosaicato si ricompone nei
tratti mancanti per mostrarsi nella sua intera bellezza, la parete muraria si
riveste completamente di marmi, lo stesso accade agli interni della piscina.
Il coinvolgimento emotivo è
assicurato dalla ricostruzione virtuale degli ambienti e soprattutto dalla
riproposizione sonora dell’acqua che scorre nelle tubature o fuoriesce dal
nasone di una fontanella, o delle risate degli abitanti della domus nella piscina, o ancora del crepitio del fuoco e della scossa di terremoto che distruggono la Domus
intorno al VI secolo.
Ad un certo punto mi sono sentita
non più mera spettatrice, ma davvero inclusa e quasi protagonista degli eventi
della Domus romana.
L’esperienza è proseguita con la
visione della ricostruzione di altri preziosi reperti custoditi in quel
millenario sottosuolo e con l’ascolto del racconto delle loro meravigliose
storie, per poi concludersi con un filmato esplicativo sulla Colonna Traiana e con
la straordinaria possibilità di recarsi a pochi passi da quest’ultima, così
alta e imponente sotto il cielo dipinto di rosa di una Roma che volgeva la sua
e la mia giornata al tramonto.
Consiglio vivamente di visitare le Domus e di godere della straordinaria modalità di valorizzazione di questo sito archeologico.
Tutte le info qui
bellissima descrizione! ancora non l'ho visitato ma andrò nei prossimi giorni, ora sono troppo curiosa
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento. Non rimmarrai deluso/a te lo assicuro.
EliminaCi sono stata! bellissima la visita interattiva! la visita di un'ora e mezza passa in un attimo!
EliminaSono felice che ti sia piaciuta. Scrivi bene: un'ora e mezza - che è un attimo - per visitare quasi l'eternità :)
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