martedì 19 maggio 2015

L’ELEGANZA DEL CIBO AI MERCATI DI TRAIANO: Tales about food and fashion

Giorgio Armani - Collezione Privè Primavera/Estate 2015
Abito multistrato in seta jacquard con ricamo a motivo bamboo
Courtesy Giorgio Armani
Il Museo dei Fori Imperiali sarà, fino al primo novembre, la passerella per il connubio tra antico e moderno: “L’eleganza del cibo. Tales about food and fashion”.  Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha voluto sottolineare come questa sia solo la prima delle manifestazioni organizzate nell'ambito della promozione del territorio romano e laziale in occasione dell’Expo milanese; una serie di eventi volti a celebrare il made in Italy in tutte le sue sfumature ed eccellenze, spaziando tra l’arte, il cibo, la sartoria e lo stile.

Antonio Marras - Collezione Primavera/Estate 2014
Caftano in lino, seta jacquard  con applicazioni a mano a motivi floreali
Archivio Antonio Marras









Il tema dell’antico si combina con il cibo, attestazione di amore ed accortezza in un momento in cui gli occhi del mondo sono puntati su Milano, in una sintesi rappresentativa dello stile e dell’abilità italiana.



Tiziano Guardini - Collezione Natural Couture 2013
Abito scultura realizzato ricamato  con radici di liquirizia della ditta Amarelli.
Fa parte della personale Natural Haute Couture
Courtesy Tiziano Guardini












Quattro istallazioni video, dedicate ai quattro elementi, costituiscono il filo conduttore dell’esposizione, fonte privilegiata dei materiali che compongono i vestiti esposti. Stilisti che si dilettano in un gioco dei sensi volto a creare nuove sinergie tra cibo e moda in un alternarsi di tecniche che attingono all'antica tradizione sartoriale, sino ai tessuti stampati, tinti e manipolati dell’era moderna. Un gioco elegante in cui l’abito si veste dei colori del cibo, per sorridere ed ironizzare il tema senza mai banalizzarlo.
Chez Dèdè - Collezione 2015
Le petite déjeuner sur l’herbe
Grand sac dipinto a mano direttamente su tela, utilizzando colori ottenuti da vari alimenti.
Courtesy Chez Dède


Patrizia Fabri per Antica Manifattura Cappelli
Collection Mediterraneo 2015
Cappello realizzato in paglia con decorazione in Parasisol e resina.
Courtesy Patrizia Fabri

68 abiti, 84 accessori, una successione di vesti e tessuti che richiamano, nelle stampe e nei materiali, il tema del cibo fondendosi con l’antichità delle sale che li ospitano. In un vortice di sensazioni si alternano la forza del bambù di Giorgio Armani; le stampe colorate di pasta e crostacei di Etro; le spighe di grano, i biscotti ed i salatini glassati di Tiziano Guardini; il cibo come denuncia sociale di Moschino. Opere uniche che spaziano dagli anni Cinquanta fino ad oggi mescolandosi con i lavori di giovani artisti, in un susseguirsi di ingredienti che rendono golosa la moda.

Ilenia Maria Melis









martedì 12 maggio 2015

World Press Photo. Fotografia e giornalismo: le immagini premiate nel 2015

Il premio World Press Photo è uno dei più importanti riconoscimenti nell'ambito del fotogiornalismo internazionale. Ogni anno, una giuria di esperti assegna gli ambiti premi alle immagini più belle e rappresentative inviate da giornalisti, agenzie, quotidiani e riviste.
Ho visitato la tappa romana dell'esposizione delle fotografie premiate, in mostra fino al prossimo 22 maggio presso il Museo di Roma in Trastevere, dove è possibile ammirare le suggestive immagini divise in otto categorie, così come indicato dalla giuria esaminatrice. Si va dalle Storie di Attualità alla Vita Quotidiana, dai Ritratti alla Natura e allo Sport, dalle Notizie Generali ai Progetti a Lungo Termine.
Quest'anno - si legge nel pannello di presentazione della mostra - sono stati premiati 41 fotografi di 17 diverse nazionalità. L'Italia è rappresentata da ben 9 fotografi vincitori, tra i quali Michele Palazzi (primo premio per il suo reportage nella categoria Vita Quotidiana) che ha documentato il contrasto tra le condizioni di vita dei nomadi della Mongolia con il crescente sviluppo industriale del Paese asiatico.
Particolarmente significativa, per l'anno appena trascorso, è la fotografia di Massimo Sestini - secondo premio nella sezione Notizie Generali - che presenta un barcone carico di profughi a circa 25 chilometri dalla costa della Libia, visto dall'alto. Questa immagine, oltre a rappresentare un prezioso documento della nostra storia attuale, offre anche spunti di riflessione sulle condizioni di questi "viaggiatori della speranza".
La foto dell'anno 2014 è del fotografo danese Mads Nissen, dedicata alle discriminazioni sessuali in Russia, e fa parte di un progetto a lungo termine dal titolo Homophobia in Russia.

Massimo Sestini, 2° premio Notizie Generali
Mi ha colpito per la sua intensità il ritratto di una giovane donna ferita durante gli scontri di piazza Taskim a Istanbul in Turchia, opera del fotografo Bulent Kilic per l'Agence France-Presse. Il fotografo è riuscito a cogliere lo sguardo sofferente della ragazza, isolandone la figura nel contesto degli scontri e della folla che appare sfocata nello sfondo.

Bulent Kilic, 1° premio Spot News
La mostra è visitabile fino al 22 maggio, dal martedì alla domenica, dalle 10,00 alle 20,00. Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale del Museo di Roma in Trastevere.

Valeria Puccio



martedì 5 maggio 2015

DAVID LACHAPELLE, dopo il diluvio

Dopo 15 anni David LaChapelle torna a Roma con una mostra, inaugurata il 29 Aprile a Palazzo delle Esposizioni, che propone un’antologia delle sue opere tra citazioni di arte rinascimentale, barocca, pop e sacra.






Artista discusso, poeta maledetto della fotografia, LaChapelle offre uno sguardo pungente ed ironico sull'uomo che popola le sue immagini, costruite ad arte con i colori vividi e sperimentazioni surrealiste proprie della cultura pop americana dalla quale trae ispirazione, frutto dell’osservazione e di una personale interpretazione della realtà.
Deluge, 2006 Chromogenic Print ©David LaChapelle

Nel 2006, durante un viaggio a Roma, la visione del Giudizio Universale di Michelangelo folgora l’artista al punto tale da segnare l’inizio di un nuovo ciclo della sua produzione in cui abbandona la figura umana ed i lavori commissionatigli per le riviste patinate e le campagne pubblicitarie, fissando con il Diluvio il contrapporsi di concetti come il naufragio e la salvezza. Uomini e donne, giovani, vecchi e bambini che si aggrappano ai relitti di un mondo che affonda nella sua vuotezza, con corpi che si intrecciano stagliandosi su un cielo denso e livido. L’opera rappresenta per l’artista un giro di boa dal quale inizia a dedicarsi a lavori più estetici e concettuali, cancellando la carne attorno alla quale ruotavano i suoi schemi, elemento suggestivo del suo lavoro.
Museum, 2007 Chromogenic Print ©David LaChapelle

Il senso dell’abbandono viene emanato da After the Deluge: Museum in cui le opere d’arte fluttuano nell'acqua che ha allagato il museo mescolandosi ad oggetti di vita quotidiana; non è rimasto più nessuno ad ammirarle e resta solo il loro riflettersi nel cupo specchio d’acqua.
Sempre correlati alla serie del Deluge sono i protagonisti di Awakened, uomini e donne che fluttuano sott'acqua, sospesi in un’apnea che è via preferenziale per l’abbandono del corpo ed il risveglio in un’altra dimensione.

Job, 2007
Chromogenic Print ©David LaChapelle

Si susseguono ancora le insolite riproduzioni in cera degli artisti di Still Life, la rivisitazione del celebre dipinto leonardesco dell’Ultima cena (Last Supper), le serie Land Scapes e Gas Stations con le loro centrali industriali che svettano come miraggi luminosi sullo sfondo di orizzonti desertici frutto di un elaborato lavoro di ricostruzione di modellisti scenografici, e le opere più recenti di Earth Laughs in Flowers dove la denuncia morale sullo sfruttamento delle risorse assume i toni di un’antica allucinazione.
Margaret, 2012
Chromogenic Print
©David LaChapelle

Fil rouge delle ultime produzioni è il concetto che la natura osteggia le politiche di estremo sfruttamento delle risorse del pianeta fino a non lasciare più nessuno ad abitarlo se non le testimonianze luminose dei fabbricati in una visione onirica del nostro avvenire. David LaChapelle può essere un artista difficile da comprendere ma sicuramente ha l’alto merito di offrirci una visione surreale su orizzonti futuri e sulle conseguenze dell’agire sconsiderato dell’uomo.

Gaia, 2011 Chromogenic Print ©David LaChapelle
Per info: www.palazzoesposizioni.it

Ilenia Maria Melis
Gas 76, 2012 Chromogenic Print ©David LaChapelle