mercoledì 4 febbraio 2015

L’età dell’angoscia da Commodo a Diocleziano (180 – 305 d.C.).

Busto di Commodo come Ercole 212 d.C.
Musei Capitolini
Il Palazzo Nuovo dei Musei Capitolini di Roma ospita la mostra L’età dell’angoscia da Commodo a Diocleziano (180 – 305 d.C.). Protagonista è il III secolo d.C., raccontato nei suoi diversi aspetti: dalle opere delle dinastie imperiali (affrontate a quelle di busti di filosofi, fanciulli, uomini e donne comuni) fino ai costumi funerari, passando per la politica urbanistica, civile e militare, e per la religione.
Il percorso ha inizio con una sala dedicata alle dinastie imperiali. Ciò che accade a livello artistico, nel ventennio che precede e introduce il III secolo, è la fine del classicismo degli Antonini che vedeva l’idealizzazione degli imperatori, raffigurati come eroi, dei o semidei, come si può notare nel Busto di Commodo come Ercole.


Ritratto di Caracalla 215-217 d.C.
Musei Capitolini
Busto di Filippo l'Arabo 245-249 d. C.
Musei Vaticani

Il III secolo è invece caratterizzato da una progressiva accentuazione degli aspetti espressionistici rispetto a quelli costruttivi. Prendo come esempio il Ritratto di Caracalla e il Busto di Filippo l’Arabo : si noti l’accentuata volumetria della testa, la chioma ben aderente e la barba cortissima, l’attenta riproduzione dei segni rugosi.




Dopo la breve parentesi della cosiddetta Rinascenza Gallienica (250-270 ca), che vede una reazione alle nuove tendenze espressionistiche, l’Età Dioclezianea e la successiva Età Tetrarchica avviano il secolo alla conclusione con una più accentuata ripresa delle stesse, che è preannuncio della più intensa e sentita spiritualità del IV secolo.

Gruppo dei Tetrarchi
fine III-inizi IV sec.

La mostra mi sembra "scolastica" e non mi sono sentita partecipe o particolarmente coinvolta; mi è sembrata la solita sfilata di statue - nonostante i pregevoli prestiti nazionali e internazionali-. Come sopra accennavo gli aspetti trattati sono molteplici e narrati in diverse sale: peccato che se non si è attenti osservatori delle poche e poco visibili indicazioni e non si chiede al personale, si rischia di vedere la metà delle sale. Le ultime tre sono infatti allestite oltre l'Esedra di Carlo Aymonino che ospita la Statua Equestre di Marco Aurelio.
Invito comunque ad andare a visitare la mostra e a esprimere un vostro parere.
Tutte le info al sito ufficiale 


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