lunedì 8 ottobre 2018

Andy Warhol al Vittoriano

L'offerta espositiva di questa stagione autunnale al Vittoriano si compone di due mostre di grandissimo livello, la prima, in ordine cronologico, è incentrata su la vita e le opere di Andy Wharol:
le aspettative sono alte e vengono soddisfatte. 



Si parte dalle origini della Pop Art, da quando nel 1962 il genio di Warhol riproduce in serigrafia la lattine delle minestre in scatola acquistate al supermercato, elevandole ad opera d'arte. Utilizzando la tecnica della serigrafia, un tipo di stampa su carta o tessuto, Warhol relizza le sue famose serie di  ritratti: dalle celebri Marilyn alle zuppe Campbell's, da Mick Jagger a Mao Tze Tung.
















L'ossessione per la celebrità, che nel suo caso voleva che fosse ben maggiore dei 15 minuti di cui ognuno, a suo dire, avrebbe goduto, ricorre come filo conduttore della mostra, che sia palese come quando i soggetti rappresentati sono illustri o che sia celata come quando è lui stesso a rendere eterna una lattina di zuppa, un paio di scarpe, dei fiori.






















Il percorso espositivo è diviso in 5 sezioni: Icone, Musica, Star Sistem, Disegni, Polaroid e Acetati. 
Mentre dei primi 3 temi siamo già grandi fan, conosciamo molti ritratti e amiamo le celebri copertine degli album dei Velvet Undergound e dei Rolling Stones, le ultime 2 sezioni sono una vera chicca con cui abbiamo scoperto il suo tratto da disegnatore e da fotografo. Le polaroid scattate personalmente sono una forma d'arte veloce e senza filtri, che da a noi spettatori il punto di vista dell'autore, ponendoci nei suoi panni e nei suoi occhi il tempo di un'istantanea.









Alessandra Florio







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