martedì 4 novembre 2014

Berengo ed Erwitt: i due maestri della camera oscura in mostra all'Auditorium Parco della Musica

L’Auditorium Parco della Musica celebra l’amicizia “ai sali d’argento” che unì i fotografi Gianni Gardin Berengo ed Elliott Erwitt.
Berengo: Toscana,  1965
La mostra intende mettere a confronto l'opera dei due grandi artisti che, attraverso gli obiettivi, immortalarono il loro tempo; i loro scatti rappresentano momenti di vita quotidiana nelle strade, incontri casuali, gesti spontanei, paesaggi urbani o di campagna, uomini illustri e anonimi passanti.
Tra gli scatti più celebri di Berengo lo spettatore potrà ammirare in mostra gli splendidi paesaggi delle colline toscane, con i loro ordinati sentieri, dove il silenzio della natura è “disturbato” solo dalla presenza di una coppia che passeggia, le immagini “rubate” al lido di Venezia che ritraggono un gruppo spensierato di amici e poi ancora Gran Bretagna, 1977, opera che  Berengo definisce il suo logo; tale fotografia rappresenta, sullo sfondo di un paesaggio marino, una coppia che si protegge dal freddo invernale all’interno di una vettura, nel ’93 il fotografo, citando se stesso, ancora una volta sullo sfondo di un paesaggio marino, immortala due giovani, all’interno di una cabriolet. 

Berengo: Gran Bretagna, 1977
Berengo: Normandia, 1993









L'artista sembra invece  citare Vermeer in L’Aquila, 1990 dove, sullo sfondo della stanza di un convento, si trova uno specchio che riflette il pavimento a scacchi.
Lo spettatore si scopre voyeur guardando la foto che ritrae due amanti che si baciano sotto il portico di Piazza San Marco a Venezia.

Berengo: Venezia, 1959
Erwitt: New York, 1955
Infine Berengo pone la sua attenzione verso il mondo degli zingari con le intense immagini realizzati nel Campo nomadi di Firenze.
Tra gli scatti più rappresentativi di Erwitt, invecesi possono ammirare quelli dedicati a New York, ai suoi grattaceli e al Metropolitan o i ritratti dei personaggi illustri del suo tempo tra cui quelli di Che Guevara, Grace Kelly e Jacqueline Kennedy al funerale del marito; straziante è poi l'immagine di Julia, la madre del collega Robert Capa, che abbraccia la tomba del figlio.
Lo spettatore si sentirà quasi un intruso trovandosi di fronte ad immagini caratterizzate da atmosfere più intime come quella che ritrae il suo primo figlio, la sua prima moglie e il suo primo gatto o quella in cui immortala, quasi di nascosto, due amici che ballano nella cucina della loro casa di Valencia.

Erwitt: Valencia, 1952

Erwitt: New York, 1953

















Atmosfere buffe e ilari si trovano invece in Bkersfield 1983, foto scattata in una colonia nudista dove, durante una gara per eleggere Mister California, uno dei partecipanti cerca di influenzare la giuria composta da due simpatiche vecchiette divertite e imbarazzate. A suscitare il sorriso dello spettatore è anche Parigi, 1989; si tratta di uno scatto pubblicitario che rappresenta un cagnolino, al guinzaglio, che salta; come spiega il fotografo “La cosa buffa era che quando abbaiavo, il cane saltava”.


Erwitt: Parigi, 1989

Questa mostra ha messo a confronto due grandi maestri del bianco e nero, due amici che hanno lavorato insieme su alcuni progetti, facendo dialogare l’una con l’altra le loro immagini realizzate dagli anni '50 ad oggi; si tratta di scatti celebri, altri poco noti e altri ancora appena realizzati e mai esposte al pubblico, che rivelano come i due artisti, ciascuno con un proprio personalissimo stile, abbiano mostrato il loro comune interesse per la rappresentazione della vita e delle vicende umane.

Anna Carla Angileri

La mostra è visitabile dal 18 novembre al 1 febbraio 2015 presso l'AuditoriumExpo.
Biglietti: 10.00€
Riduzioni: over 65, under 26: 7 euro
Convenzioni 8 €.  
Orari: dal Lunedì al Giovedì ore 12:30 - 20:30;   Venerdì e Sabato ore 12:30 – 22;  Domenica ore 12:30 – 20:30.


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