venerdì 3 ottobre 2014

Da Guercino a Caravaggio: al Palazzo Barberini una mostra che racconta la pittura del '600 in Italia

Ieri pomeriggio, lontano dal caos della città ho visitato a Palazzo Barberini la mostra  Da Guercino a Caravaggio. L’esposizione ci permette di immergerci nell’Italia del ‘600, quando la scena pittorica era dominata da Caravaggio e dai grandi della scuola emiliana quali Guercino, Guido Reni, Domenichino e i Caracci.
Composta da 45 capolavori assoluti, alcuni dei quali  appartenuti a Sir Denis Mahon, la mostra nasce proprio dal desiderio del collezionista inglese che, scomparso nel 2011, l’avrebbe voluta realizzare per il suo centesimo compleanno.
Guercino: Cupido, Venere e Marte

L’esposizione si apre con un intenso ritratto del Guercino che sembra volerci invitare a guardare le sue opere, ecco così che ci troviamo di fronte al Cupido Venere e Marte; la grande tela mostra Cupido che, sotto lo sguardo di Marte, invitato dalla madre, lancia le sue frecce verso il riguardante, probabilmente quelle frecce erano indirizzate al duca D’Este, committente della tavola. 






Guercino: Madonna del passero
Tra le altre opere del Guercino possiamo ammirare il celebre Et in arcadia ego e la Madonna del passero in cui Maria e il bambino, non più idealizzati ma belli come una mamma e un bambino qualunque guardano il passerotto trattenuto da un filo di seta. Tale idea di rappresentare episodi sacri senza artifici ma piuttosto come scene di vita quotidiana sta alla base del Miracolo di San Carlo Borrromeo; l’episodio del santo che guarisce un bambino nato cieco era poco rappresentato in pittura  ma probabilmente era caro al Guercino  affetto da un forte strabismo dalla nascita.
Tra le opere del Domenichino degna di nota è L’assunzione di Maria Maddalena dell’Ermitage in cui la santa, con uno splendido manto in broccato, ascende al cielo circondata da putti e cherubini; tale soggetto è tratto dalla leggenda aurea di Jacopo da Varagine secondo cui gli angeli la sollevarono fino a sette volte in cielo dove la donna sentì un canto celestiale. In mostra numerose sono le opere di Annibale Carracci, tra cui un   bellissimo autoritratto con pennelli e tavolozza in mano.
Infine lo spettatore potrà ammirare le opere dei protagonisti del classicismo e del naturalismo del ‘600, rispettivamente Guido Reni e Caravaggio.
Guido Reni: Salomè con la testa di battista

Di Reni, tra le altre è esposta in mostra la Salomè con la testa del Battista in cui le figure sono caratterizzate da pose statuine, atmosfera decisamente più drammatica si trova invece nella Giuditta e Oloferne di Caravaggio in cui la donna disgustata dall'orrore del suo stesso gesto uccide Oloferne che si contorce in un ultimo spasmo vitale mentre la vecchia dal volto rugose regge il sacco dove sarà posta la testa decapitata.
Caravaggio: Giuditta e Oloferne










Caravaggio: San Francesco penitente 




Tra le altre opere di Caravaggio si potranno ammirare il celebre Bacchino malato in prestito dalla Galleria Borghese, il San Francesco penitente che con le mani intrecciate in segno di preghiera e la fronte aggrottata emerge dallo sfondo scuro meditando sul crocifisso e il Suonatore di liuto dell’Ermitage in cui l’efebico cantore ci guarda, e mentre lo ascoltiamo sembra offrirci un canto d’amore.
Caravaggio: Suonatore di liuto
La mostra si chiude con le opere di Poussin, il celebre artista francese che lavorò a Roma; tra le sue opere lo spettatore potrà ammirare Venere, fauno e putto.



 Anna Carla Angileri




Nessun commento:

Posta un commento